Principi di funzionamento
Per semplificare le situazioni sono ricondotte a sistemi bivalenti , con una fonte più virtuosa di tipo geotermico/idrotermico ed una meno virtuosa aerotermica . In linea generale però questo non è uno schema restrittivo , poiché di fatto è possibile inserire diversi sistemi sorgente che lavorano congiuntamente . Il controllo agisce valutando una isteresi sul lato sorgente per determinare il limite al di sotto del quale è innescata la sorgente più virtuosa.
Poiché la sorgente virtuosa è , in questo caso , una sorgente per definizione “a prestazione non garantita”, la capacità di scambio tende a scendere fino ad incontrare un valore troppo basso per consentirne il funzionamento. Tipicamente questo valore è di qualche grado al di sopra del congelamento dell’acqua non glicolata. In casi particolari, come ad esempio dove sia previsto glicole ( utilizzo di collettori solari ) il punto di SWAP può essere abbassato.
Dimensionamento
- La sorgente meno virtuosa ma più sicura deve avere una capacità di scambio uguale alla Pompa di Calore.
- La sorgente più conveniente può avere qualsiasi capacità tenendo presente che se è superiore può risultare conveniente pensare ad un accumulo di ricircolo. Se è di molto inferiore lo SWAP sarà comunque limitato dalla regolazione PID del controllo.
Campi di applicazione
- Recupero di calore da reflui industriali
- Acque con portate non garantite
- Collettori solari
- Sistemi polivalenti in generale